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Antifragile: Cosa Significa? Come Prosperare nel Caos Secondo Nassim Nicholas Taleb

Antifragile è uno di quei libri da leggere per forza. L’ho letto due volte e sono sicuro lo leggerò ancora. Ho impiegato diverse settimane per mettere insieme le idee per scrivere questo articolo. Avrei potuto far scrivere completamente il testo a un’intelligenza artificiale (che non nascondo di aver utilizzato comunque per mettere in ordine il materiale accumulato) e pubblicarlo in pochi minuti ma in questo modo non sarei riuscito a comunicare in modo chiaro quello che per me significa questo libro, soprattutto in relazione all’ambito in cui lavoro: quello del web marketing.

Yes-men autorevoli e istituzionali

Il mio problema, che considero un pregio in un mondo di yes-men {yes-man: ‹i̯ès mën› locuz. ingl. [comp. di yes «sì» e man «uomo»] (pl. yes-men ‹id.›), usata in ital. come s. m. – Uomo sempre pronto a dir di sì, a dare ragione ai superiori (o comunque a coloro che hanno maggiore “autorevolezza percepita” per qualsiasi motivo, aggiungerei io), a mostrarsi accondiscendente o servile; corrisponde all’incirca all’ital. leccapiedi. Definizione treccani.it}, è che sono allergico a tutto ciò che è istituzionale, istituzionalizzato, fermo, dogma, postulato, assioma, principio, verità indiscussa, verità fondamentale, presupposto, supposizione, presunzione, …, e ho quindi trovato in Taleb un autore che, nonostante faccia parte di “quel” mondo di autorevolezza accademica spocchiosa, con la giusta arroganza e saccenza riesce a zittire tutti gli arroganti e saccenti di quel mondo.

Questo mio carattere, che per molti potrebbe essere considerato come un limite, e probabilmente lo sarebbe se volessi fare carriera in quell’ambiente, mi fa venire la nausea (in senso figurato, si intende, non siate pignoli) ogni volta che accedo a un social e leggo un post, soprattutto quelli più “politicamente corretti” ma anche quelli tutti uguali che, per quanto riguarda il mio settore, sembrano copiati da un libro di marketing da quattro soldi e parlano di dati (data-based, data-driven, big-data, data-qualcosa), senza prendere in minima considerazione il “rumore” che questa immane quantità di dati inevitabilmente porta con sé (e quindi l’importanza passa dall’avere tanti dati al saper trovare, leggere e interpretare i “giusti” dati, i segnali in mezzo al rumore. Ma questo sarà l’oggetto di uno dei miei prossimi articoli ispirato ai capitoli 7 e 24 di Antifragile in cui si tratta proprio di questo argomento).

Il miraggio della sicurezza e della prevedibilità

È proprio questa sicurezza, questa stabilità, questa “prevedibilità” del mondo che tiene “tranquilli” i meccanismi (umani) del sistema, che credono che sia tutto sotto controllo e che il sistema possa durare per sempre simile a sé stesso o con cambiamenti lenti e “quasi” indolore. Ma questo è un inganno. Nassim Nicholas Taleb in “Antifragile: Prosperare nel disordine” ci propone una prospettiva diversa: non solo eventi imprevedibili e fuori controllo accadranno (e lo abbiamo visto nel libro “Il Cigno Nero“), ma resistere a queste circostanze e ai cambiamenti non sempre è possibile e non sempre è la scelta giusta. Forse sarebbe meglio imparare a trarre vantaggio dall’imprevedibilità. Questa è l’Antifragilità.

In un mondo tutt’altro che stabile e predeterminato, dominato dall’incertezza e dalla volatilità, non è sufficiente adottare un approccio che ci renda più resistenti, è inutile tentare di prevedere l’imprevedibile, dovremmo invece essere pronti a fronteggiare qualsiasi evenienza provando anzi a trarne vantaggio. Questa visione, che Taleb chiama “antifragilità“, va oltre la semplice robustezza. Lungi da me in questo articolo provare a descrivere cosa significa essere antifragili, leggete il libro, più di una volta se necessario; vorrei invece provare a descrivere quali sono i concetti a mio avviso più evidenti del libro e perché è una lettura imprescindibile per chiunque voglia affrontare le sfide della vita moderna.

Fragile, robusto e antifragile: le tre categorie

Taleb divide il mondo in tre grandi categorie:

  • Fragile: è ciò che si rompe facilmente sotto pressione, come un bicchiere di cristallo. La fragilità richiede stabilità e protezione. Piccoli cambiamenti o imprevisti possono causare danni irreparabili.
  • Robusto: ciò che resiste ai cambiamenti senza migliorare, come una pietra. Il robusto sopporta i colpi, ma non ne trae alcun beneficio.
  • Antifragile: qui si trova il vero segreto. Gli organismi antifragili, invece di essere danneggiati dai cambiamenti, migliorano grazie ad essi. È come un muscolo che diventa più forte quando viene stressato durante l’allenamento.

Essere antifragili significa prosperare nel caos, abbracciare l’incertezza e trasformarla in una fonte di forza. Secondo Taleb, il nostro obiettivo non dovrebbe essere cercare di evitare i problemi, ma imparare a navigare nel disordine per crescere.

Il concetto di opzionalità

Uno dei concetti chiave del libro è quello di opzionalità. Taleb suggerisce che più opzioni abbiamo nella vita, più siamo pronti a rispondere agli imprevisti. Questo ci rende meno vulnerabili e ci offre maggiori opportunità di successo. Immaginiamo di essere su una barca in mezzo a una tempesta: avere più percorsi o strumenti a disposizione ci dà maggiori possibilità di arrivare sani e salvi.

Nel mondo del lavoro, l’opzionalità può significare avere competenze diverse o una rete di contatti solida, elementi che ci permettono di affrontare le crisi o i cambiamenti con maggiore sicurezza. Non è una questione di sapere esattamente cosa ci riserva il futuro, ma di essere pronti a sfruttare qualsiasi opportunità si presenti.

L’opzionalità è come avere una cassetta degli attrezzi ben fornita per qualsiasi evenienza. Sapere utilizzare tutti gli attrezzi almeno un poco ma soprattutto sapere quali e quando utilizzarli. Avere un’opzione e non utilizzarla al momento giusto equivale a non averla.

La strategia del bilanciere

Un’altra idea chiave è quella della strategia del bilanciere (barbell strategy). Taleb suggerisce di adottare una strategia che combini due estremi: da un lato, bisogna proteggersi da perdite catastrofiche mantenendo una parte sicura del proprio patrimonio o delle proprie risorse; dall’altro, è utile rischiare su piccole opportunità con grandi potenziali ritorni. Questa strategia è visibile in molti aspetti della vita quotidiana: lavorare in un lavoro stabile mentre si avvia un progetto personale rischioso, o investire il 90% dei propri risparmi in strumenti sicuri, destinando il restante 10% a investimenti ad alto rischio.

La fallacia del legname verde

Un aneddoto interessante che Taleb racconta è la fallacia del legname verde. Questa fallacia descrive la situazione in cui una persona può avere successo in qualcosa senza comprenderne appieno i dettagli tecnici (affermazione che spaventa tantissimo in questo mondo tecnocratico). L’esempio di Taleb riguarda un commerciante di legname verde che pensava che il “legname verde” fosse legno dipinto di verde, non sapendo che in realtà era legno appena tagliato. Eppure, nonostante questa incomprensione, era riuscito a fare enormi profitti.

Taleb usa questo esempio per spiegare che, spesso, ci concentriamo su conoscenze o dettagli che crediamo fondamentali, quando in realtà non lo sono. A volte, la pratica e l’esperienza contano più della teoria.

Iatrogenesi e l’arte del non intervento

Nel libro, Taleb critica l’interventismo eccessivo, specialmente nel campo medico. Il termine iatrogenesi descrive i danni causati da chi dovrebbe curare. Secondo Taleb, l’intervento medico spesso fa più male che bene. Ci sono situazioni in cui l’attesa o il non fare nulla è la scelta migliore.

Questo principio si applica anche ad altri settori: a volte, cercare di correggere piccoli problemi o interferire troppo in un sistema complesso può portare a conseguenze indesiderate. Taleb incoraggia l’approccio opposto, ovvero lasciare che le cose si sviluppino in modo naturale quando possibile.

Critiche e apprezzamenti

Antifragile ha ricevuto ampi consensi, ma anche alcune critiche, come è giusto che sia. Da una parte, molti elogiano Taleb per aver sfidato le convenzioni e proposto un nuovo modo di vedere il mondo. I suoi concetti dovrebbero essere particolarmente apprezzati da chi lavora in ambienti ad alta volatilità, come il mondo finanziario o quello del marketing. Forse non lo sono, perché spesso vengono fraintesi e distorti proprio da quelli che lavorano in questi settori.

Dall’altra parte, alcuni lettori trovano il tono di Taleb arrogante e saccente, specialmente nelle sue critiche agli accademici e agli “esperti”; dal canto mio è proprio questo suo essere saccente e arrogante con gli arroganti e i saccenti e quel suo tono strafottente a dare “colore” all’opera. Altri dubitano che le sue teorie siano applicabili in modo universale, temendo che, se tutti adottassero l’approccio antifragile, l’efficacia del concetto stesso verrebbe meno. Ma quali teorie lo sono? Probabilmente neanche quelle maggiormente in voga oggi.

Perché leggere “Antifragile”

Antifragile è un libro che sfida il modo di pensare dominante e ci invita a riflettere su come affrontiamo le incertezze, ma soprattutto le certezze, nella vita. È un libro che tutti dovrebbero leggere. I concetti in esso espressi sono fondamentali per sviluppare il pensiero critico. Che voi siate imprenditori, marketer, professionisti, docenti, scienziati o semplicemente esseri umani senzienti, i principi di Taleb possono offrire preziose lezioni su come affrontare eventuali problemi inaspettati, piccoli o grandi che siano. E in un mondo sempre più imprevedibile, dove tutti si comportano inspiegabilmente allo stesso modo, imparare a essere antifragili potrebbe essere un modo per differenziarsi dalla massa.

Esistono diverse edizioni del libro Antifragile. Io ho scelto il cofanetto “Incerto” comprendente tutti i libri dell’autore a un prezzo molto vantaggioso rispetto a quello che occorrerebbe per comprare tutti i volumi singolarmente.

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