Blog

Come inventarsi un lavoro da zero, o quasi, sfruttando Internet e i blog.

Questo libro avrebbe dovuto essere pubblicato 7 anni fa. Ho iniziato a scriverlo fra il 2012 e il 2013. Poi l’ho chiuso in un cassetto virtuale e l’ho lasciato “stagionare”. Sono un amante dei vini e (alcuni di) questi col tempo migliorano, si può dire lo stesso dei libri?

Qualche mese fa mi sono ritrovato a rileggere quei capitoli, affinati per anni sul mio hard disk come un buon vino fa nelle cantine più antiche e profonde, e ho pensato che non erano poi così male… occorreva, certo, una rinfrescata, una spolverata alla bottiglia e all’etichetta, ma i contenuti erano ancora complessivamente fruibili.

Il mio intento allora era quello di scrivere un manuale sui blog che potesse resistere al tempo, che scorre veloce soprattutto nei settori della tecnologia e dell’informazione. Un manuale per aiutare chi, come anni addietro è successo a me con i libri di Seth Godin, avesse avuto la necessità di crearsi un lavoro “diverso”, originale, libero, autonomo.

Il proposito è rimasto quello… arricchito dalla mia esperienza di oltre 13 anni come professionista del web.

Questi sono alcuni estratti dalla prefazione:

Non tutti i cambiamenti avvenuti in questi anni hanno però, a mio avviso, portato cose buone in questo settore, per certi versi qualcosa è andato storto e se oggi dovessi scegliere una sola parola per descrivere Internet sarebbe “frenesia” piuttosto che “innovazione”.

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Cosa è per me un blog, ieri come oggi, è difficile da spiegare in poche parole. Cercherò di farlo in questo libro con calma e con un atteggiamento un pizzico provocatorio. Come è mio solito. Chi ha letto i miei precedenti libri sa quanto mi piace viaggiare al confine fra ciò che tutti considerano inconfutabile, universalmente assodato, e ciò che rompe gli schemi di questo “status quo” con idee nuove, bizzarre e al limite eretiche. In questo libro non mi spingerò comunque tanto oltre come ho fatto con “Marketing Spirituale” o, ancora più marcatamente, in “Lentamente”, rimarrò nei limiti di quanto è socialmente accettabile e accettato.

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Considero ancora il blog lo strumento più semplice e pertinente per comunicare da uno a molti e viceversa. Basta aprirne uno, in pochi minuti, per essere pronti a condividere i propri pensieri, idee, opinioni e renderli fruibili al mondo intero.

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Credo che questo aspetto artistico dei blog, questa vocazione, questa flessibilità, sono caratteristiche molto importanti da prendere in considerazione per gettare le fondamenta di un nuovo progetto. Una nuova idea di quello che può diventare oggi e in futuro il blog stesso.

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La mia idea di blog si è evoluta rispetto al passato, per avere successo, […], è necessario offrire contenuti originali e di valore, ma queste due parole hanno perso ormai ogni significato in quanto sono le più “abusate” dagli “esperti” (autoproclamati o meno) del web.

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La mia idea di blog oggi si è spostata verso argomenti che fanno “sognare”: idee, viaggi, spiritualità, scrittura creativa… insomma qualcosa di artistico e culturale, qualcosa che possa emozionare. Non il tipico “scopiazzare news di tecnologia dai blog americani” per buttarle lì articoli in serie in un italiano precario e senza un reale filo conduttore; indiscutibilmente qualcuno che fa ciò è necessario, ma internet è già pieno di blog del genere. Sono infatti proprio i settori in cui prosperano blog del genere in cui è più difficile emergere, proprio perché la quantità sono tutti in grado di produrla… ma la qualità?

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Parafrasando il detto di Confucio:

“Il momento migliore per aprire un blog era vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso”.

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