Prezzo vs Valore nel Marketing Spirituale
Secondo il dizionario Treccani, la definizione di prezzo è:
L’equivalente in unità monetarie di un bene o di un oggetto, di un servizio o di una prestazione
Sullo stesso dizionario, cercando la parola valore, si ha un ventaglio molto più ampio di definizioni. Da sinonimo di prezzo:
Nell’economia politica classica, con riferimento a un bene, si distingue tra il valore d’uso, cioè la capacità del bene di soddisfare un bisogno, e il valore di scambio, la proprietà del bene di acquistare altri beni, cioè il suo «prezzo relativo».
A qualcosa di meno palpabile come:
Il pregio che un’opera, spec. d’arte o dell’ingegno, ha indipendentemente dal prezzo che può valere in base a considerazioni varie, sia materiali e concrete (materia di cui l’opera è fatta), sia storiche, tecniche, estetiche, ecc. (antichità, importanza storica o documentaria, rarità, perfezione di fattura e di esecuzione, ecc.), ora oggettive (capacità di soddisfare determinate esigenze), ora soggettive (stima attribuita all’opera da singoli o da gruppi di persone, desiderio di possederla).
Importanza che una cosa, materiale o astratta, ha, sia oggettivamente in sé stessa, sia soggettivamente nel giudizio dei singoli.
Ed è questa la definizione di valore che mi piace prendere in considerazione nel mio lavoro di consulenza. In questo passo tratto dal mio ultimo libro Marketing Spirituale cerco di spiegare, raccontando una mia esperienza, qual è per me il significato di valore in contrapposizone al prezzo.
La parola marketing […] “più che qualcosa di relativo all’economia o alla finanza, mi rievoca il Grande Bazar d’Istanbul, che ho visitato qualche tempo fa con mia moglie durante il nostro viaggio di nozze. Mi ricorda l’atto di mercanteggiare, trattare sul prezzo, piuttosto che redigere una strategia o consegnare un report a un cliente. Fare trattative è quello che succede ogni giorno in un bazar fra l’acquirente e il venditore, è comunicazione fra due esseri umani che si accordano sul valore di un bene o un di servizio. È qualcosa di più umano, qualcosa che unisce. Oggi, soprattutto nei business online, questo è scomparso, il processo di acquisto è totalmente automatico ed impersonale. Non c’è più l’aspetto umano.
Ed è più umanità che mi piacerebbe riportare in questo mondo, per quanto possibile, con il marketing spirituale.
Ricordo che al Gran Bazar di Istanbul comprai delle spezie e del tè: il commerciante propose il suo prezzo, io provai a trattare per abbassarlo e ci riuscii, troppo facilmente, considerando anche le difficoltà di comunicazione, io non parlavo turco, lui non parlava italiano e nessuno dei due parlava bene inglese. Ovviamente il commerciante sapeva che ero un turista sprovveduto e che sarebbe stato facile “imbrogliarmi”.
Orgoglioso dell’affare appena fatto e attirato dal profumo che proveniva dalla bancarella di un fornaio, decisi di assecondare il mio piccolo appetito con una specie di brezel: il prezzo era di 25 centesimi di lira. Non avevo con me delle monete turche e chiesi al fornaio se potessi pagarlo in euro. “Certamente” rispose, “50 centesimi!”. “Un affare!” pensai.
Tornato a casa, orgoglioso di aver fatto acquisti nel famosissimo Grande Bazar d’Istanbul, scoprii di aver comprato curcuma per zafferano (eppure c’era scritto saffron sull’etichetta), e di aver pagato un brezel quattro volte il suo prezzo (all’epoca il cambio era 1 euro per due lire turche, 25 centesimi di lira equivalevano a 12,5 centesimi di euro).
Nonostante ciò non mi sentii truffato, il prezzo che avevo pagato per le spezie, per il tè e per il brezel erano giusti nella mia percezione, anzi era rimasta in me l’idea di aver fatto un affare. Avevo pagato per l’esperienza che avevo vissuto oltre che per i prodotti. 12,5 centesimi di euro per il brezel e 37,5 centesimi per avere una storia da raccontare 10 anni dopo.
Il Marketing Spirituale non è adatto a prodotti/servizi di massa il cui unico punto di differenziazione con la concorrenza è il prezzo.
Il Marketing Spirituale è per i prodotti/servizi il cui valore intrinseco è molto più alto rispetto al prezzo di vendita. Di solito si tratta dei prodotti/servizi che veicolano, oltre al valore oggettivo e materiale, emozioni e magia!
Foto in Evidenza: Bazar di Peretz Partensky